Heritage Landscapes vol.8

“Hello, I'm Matt Lamont, and I've spent over a decade amassing a collection of printed materials”. Si presenta così Design Reviewed, il sito web dove il designer Matt Lamont ha messo insieme una collezione con lo scopo di mostrare la storia del graphic design e della cultura visiva del secolo scorso.

Periodici di architettura, programmi del National Theatre disegnati da Karen Briggs, riviste (The Japanese Idea, Graphis, Novum, Fuse), scatole di fiammiferi, poster cinematografici tedeschi, manuali monografici di design, scatole di francobolli. Colori, forme, idee che si intrecciano nel tempo.

Il sito contiene più di 5.000 oggetti e 150 anni di storia, anche se la maggior parte degli elementi si situa a metà del ’900. Si può navigare per anno, per temi come Travel o Star and Stripes, o per graphic designer. Un tesoro pensato evitare la polvere e avvicinarsi alle persone che lo cercano per studio, curiosità o ispirazione.

Un piccolo porto dove perdersi o soffermarsi, seguendo fili invisibili. Proprio come Matt dice di aver composto la collezione: scivolando da libretto a libretto, dalla scultura al cinema, seguendo una strada che gli oggetti stessi sembravano suggerire. Un arazzo che raffigura in un colpo solo il tempo e la nostra creatività, e dove le piccole cose non vanno mai perdute, ma diventano parte di qualcosa che ancora non riusciamo a vedere.

La sensazione del fato e della singolarità, la vista di Velazquez e la decisione di non poter fare il pittore perché “non poteva arrivare così in alto”. Il New York Times, in occasione della morte di Richard Serra, ha pubblicato un preciso ritratto dello scultore, ripercorrendo la sua giovinezza e la sua evoluzione artistica, tra fotografie delle opere più famose, articoli, amicizie come Philip Glass o altri artisti. Fino al giorno in cui ricevette la diagnosi di avere un tumore al dotto lacrimale dell’occhio sinistro, e lui, pur di non compromettere il suo lavoro da artista, rifiutò l’operazione.

In occasione della Milano Design Week, alla biblioteca di Parco Sempione, dal 15 al 28 aprile 2024 ci sarà una mostra dedicata ai cent’anni dalla nascita della progettista Cini Boeri. Da un’idea di Antonio Boeri e Giulia Boeri, direttori dell’Archivio Boeri, e a cura di Cristina Moro, la mostra si muove attraverso i materiali del suo archivio, tra lampade, librerie girevoli, il tavolo Lunario per Knoll, la poltrona Bobo del 1967, bicchieri in cristallo, valigie e molto altro. Per scoprire, come diceva proprio lei, che “La gioia è insita nell’atto del progettare".

250 mila volumi, 1.000 riviste, 370.000 fotografie. Attraversata da generazioni di archeologi, storici e studiosi. Se siete a Roma e avete voglia di ficcare il naso nella storia, dal 12 febbraio ha riaperto la sede romana del Deutsches Archäologisches Institut, con la più grande biblioteca di archeologia classica in Europa. Qui un’intervista al suo direttore, il professor Ortwin Dally.

Credits: Design Reviewed; The New York Times, Richard Serra; DAI // Ralf Bockmann; Triennale di Milano, Archivio Cini Boeri***

A Legend23, Strategies For Time Travelers, (il primo evento b2b dedicato all’heritage in Italia, organizzato e ideato a Promemoria Group), abbiamo avuto l’onore di fare alcune domande a uno dei nostri ospiti speciali: l’Architetto e Fondatore di AMDL CIRCLE Michele De Lucchi. Volevamo sapere qual è il rapporto tra gli archivi e l’architettura, e perché il passato è così importante in un mestiere tanto rivolto al futuro come quello dell’architetto.
Qui il video dell’intervista - alcune delle lezioni migliori che ci siamo portati a casa.
Il video è viaggio tra fotografie, lettere, disegni tecnici e documenti inediti, in cui la luce è il driver del racconto e la lampada Fontana di Max Ingrand la porta d’accesso ai tesori d’archivio di FontanaArte.